Jay-Z ha deciso di reagire e di farlo in maniera chiara e decisa. Il rapper e imprenditore, noto per la sua carriera impeccabile e il suo successo nel mondo della musica e degli affari, ha chiesto al giudice che l’identità della donna che lo accusa di violenza sessuale venga rivelata. La notizia è stata riportata da TMZ, che ha ottenuto i documenti legali presentati dal suo avvocato, Alex Spiro, lunedì mattina.
Spiro è stato chiaro: “Fair is fair”, giusto è giusto. Secondo l’avvocato, non è equo che l’accusatrice, rappresentata dall’avvocato Tony Buzbee, possa portare avanti la causa in forma anonima mentre Jay-Z, un personaggio pubblico, viene esposto e accusato pubblicamente. Nei documenti, l’avvocato sottolinea come Jay-Z abbia costruito nel tempo una reputazione “impeccabile” e come non sia mai stato coinvolto in accuse di questo tipo.
Il caso e le accuse
Tutto è iniziato ad ottobre, quando la donna – identificata solo come “Jane Doe” – ha presentato una causa contro Diddy, accusandolo di averla violentata a un after party degli MTV VMA nel 2000, quando aveva solo 13 anni. In quell’occasione, la donna aveva dichiarato che un’altra celebrità, rimasta anonima, fosse coinvolta nell’episodio. Domenica scorsa, però, è arrivata la svolta: la donna ha riaperto il caso e ha accusato direttamente Jay-Z, sostenendo che lui fosse quella celebrità senza nome.
A quel punto, Jay-Z non è rimasto in silenzio. Anzi, ha risposto duramente, accusando sia l’avvocato della donna che la donna stessa di aver cercato di ricattarlo. Nei documenti, il rapper afferma che avrebbe ricevuto richieste “estorsive” per evitare che il suo nome venisse reso pubblico, ma ha deciso di non cedere.
La controffensiva di Jay-Z
Non è finita qui. Jay-Z ha svelato che già a novembre aveva presentato una causa contro l’accusatrice e il suo avvocato, anche se in forma anonima, definendosi semplicemente un “individuo di alto profilo” che aveva partecipato a una delle feste organizzate da Diddy. Ma ora, con il suo nome ufficialmente tirato in ballo, Jay-Z ha deciso di alzare il livello dello scontro.
Secondo Jay-Z, la decisione di includerlo esplicitamente nella causa non sarebbe altro che una ritorsione per aver rifiutato di pagare. Nei documenti legali si legge chiaramente: “Make no mistake, this case is about retaliating against the rare target who would not pay.” In pratica, Jay-Z sostiene che la sua fermezza nel non accettare il ricatto abbia spinto l’accusatrice e il suo team legale a rivelare il suo nome come un atto di vendetta.
Cosa vuole Jay-Z?
La posizione di Jay-Z è chiara: se la donna non è disposta a rivelare la sua identità, il giudice dovrebbe respingerla immediatamente. Non si tratta solo di difendere il suo nome, ma di un principio di equità: se lui viene trascinato pubblicamente in una causa del genere, allora anche l’accusatrice deve uscire dall’ombra.
La posta in gioco
Questa vicenda non è solo un caso legale, ma un vero e proprio scontro sulla trasparenza e sulla giustizia. Da una parte, Jay-Z difende la sua reputazione costruita in anni di carriera e successi. Dall’altra, c’è una donna che, in forma anonima, solleva accuse pesantissime. Jay-Z non ha intenzione di fare passi indietro, e la sua richiesta è una: o si gioca a carte scoperte, o la partita finisce qui.
Il mondo ora aspetta la decisione del giudice.